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Ondata di gelo di Febbraio 2018: le foto

N.B.: alcune delle foto sono state tratte dal web, ma non siamo riusciti a tracciare le fonti. Se ne sei l'autore contattaci e provvederemo a indicarlo.

Dopo alcuni giorni trascorsi al freddo e soprattutto sotto abbondanti nevicate che hanno portato situazioni di criticità in alcune zone del Gargano nord, il flusso mite ha preso piede sul nostro territorio riportando le temperature su valori normali. L’evento vissuto tra il 26 e il 28 febbraio per molti è stato descritto come evento eccezionale, neve sulle coste e persino sulle Isole Tremiti, ma non va dimenticato che il Gargano non è nuovo a queste situazioni. Sicuramente non avvengono tutti gli anni ma non bisogna dimenticare come a cicli variabili eventi nevosi di portata come quella appena trascorsa, in passato hanno colpito il Gargano portando nevicate estese ed abbondanti su tutto il territorio. Probabilmente una attenta visione dei modelli matematici avrebbe potuto evitare alcune situazioni di criticità in quanto la neve caduta copiosa non è giunta dal nulla ma bensi è stata inquadrata dai modelli 48 ore prima. Ma passiamo ad analizzare quello che è successo.
Una vasta irruzione di aria artico continentale in movimento antizonale ha raggiunto le zone dell’est Europa e l’Italia portando con se aria davvero fredda proveniente dalle steppe russo-siberiane. Il carico di aria gelida al suo interno è stato davvero notevole con isoterme gelide che hanno investito quasi tutto il continente europeo ad esclusione della Spagna e della Grecia.



Configurazione alla quota di 500hpa


Nella mappa sotto possiamo notare come il carico di aria gelida abbia investito praticamente tutta l’Europa portando situazioni di gelo estremo nell’Europa centrale ed orientale con isoterme alla quota di 850hpa davvero notevoli.



Isoterme alla quota di 850hpa (circa 1400mt)



Questa configurazione con inserimento da est ha visto l’ingresso franco di correnti gelide lungo tutto l’Adriatico ad esclusione della Puglia meridionale e l’estremo sud dove le temperature si sono mantenute su valori tutto sommato normali per il periodo.







Il giorno 26 febbraio si sono avute le prime precipitazioni nevose sul territorio Garganico ma la quota neve era ancora rilegata sopra i 400mt in quanto l’afflusso gelido ancora non aveva compiuto per intero l’ingresso sul territorio nazionale




Webcam Falcare 26 Febbraio 2018 ore 10:00




Webcam Foresta Umbra 26 Febbraio 2018 ore 10:00


Per tutta la giornata del 26 febbraio si susseguono precipitazioni di modesta entità che sopra i 4/500 mt diventano nevose andando a creare un primo strado di neve con spessore non superiore ai 5cm.
Intanto alcuni modelli avevano inquadrata una situazione di criticità con precipitazioni insistenti per i giorni 27 e 28 febbraio



Precipitazioni nevose 27 febbraio Modello LAMMA su base Ecmwf




Modello Alpes - neve accumulata


In particolare si nota nella mappa che ricopre l’intero territorio nazionale concessa dal modello Alpes,che il giorno 25 febbraio era già stata inquadrata una situazione molto simile a quello che è accaduto qualche giorno dopo, infatti, in corrispondenza del Gargano nell’arco di 3 giorni erano previsti accumuli superiori ai 50cm.
Tra la notte del 27 febbraio e il 28 febbraio il nocciolo gelido raggiunge l’adriatico centrale disponendo le correnti da nord ovest, correnti congeniali allo sviluppo del fenomeno chiamato ASE ( Adriatic Snow Effetc).
Questo fenomeno è similare ma in maniera ridotta, del più importante LES (Lake Effect Snow) che avviene sui grandi laghi Canadesi. In maniera rapida vedremo cosa comporta il LES facendo riferimento alla trattazione dell’argomento richiamando la trattazione fatta dalla rivista Nimbus
Le "Lake Effect Snow" si manifestano quando aria artica irrompe sui bacini sollevando violentemente l'aria calda presente sulle superfici lacustri con conseguente rapida formazione di imponenti cumulo-nembi che vanno a scaricare intensissimi rovesci di neve, spesso a carattere temporalesco anche in pieno inverno, lungo le coste sopravento e nell'entroterra. L'immagine qui sotto rappresenta il fenomeno.



Effetto L.E.S.


La distribuzione e l'intensità di queste nevicate dipendono da fattori meteorologici e geografici: più è elevata la differenza di temperatura tra l'aria fredda in arrivo e la superficie dei laghi e più si creano forti turbolenze; tra i fattori geografici risultano particolarmente importanti l'elevazione, l'orientamento dalla costa rispetto al vento e il fetch (ampiezza dell'area lacustre sottoposta all'azione del vento).L'interazione fra tali fattori determina spesso distribuzioni spaziali molto irregolari: può accadere che un area sia sommersa di neve, mentre in località anche molto vicine ne cadono solo pochi centimetri.



Effetto L.E.S. Grandi Laghi Canada visto dal Satellite


Ritornando in Italia, possiamo dire che lo stesso effetto pocanzi spiegato si è venuto a creare, non è la prima volta, sulle coste Adriatiche, infatti se guardiamo l’immagine satellitare riferita alla mattina del 28 febbraio troviamo riscontro in quanto espresso.



Situazione nuvolosità dal satellite mercoledì 28 febbraio


Come si può notare la disposizione delle correnti favorisce la formazione delle nubi nel centro adriatico che proseguendo il loro cammino sul mare verso sud (fetch), si caricano di umidità ed iniziano a generare precipitazioni. Queste nubi solitamente, e nella fattispecie in Adriatico, non raggiungo altezze particolarmente elevate, quindi quando giungo sui rilievi del Gargano Nord tendono a scarica tutto il loro quantitativo di precipitazioni sul versante esposto alle correnti, in questo caso versante nord del promontorio, mentre andando verso sud le nubi, andando ad impattare sul monti del promontorio tendono a sfaldarsi, ed ecco spiegato perché la neve è caduta abbondante su tutto il versante nord del Gargano, mentre sul versante sud abbiamo avuto deboli precipitazioni.
Tra il 27 e 28 Febbraio sotto l’aspetto termico l’irruzione di aria gelida ha raggiunto il suo apice con le isoterme a 850 hpa ( circa 1400/1500mt) che hanno toccato il picco minimo di -10° e di conseguenza al suolo abbiamo avuto le seguenti temperature minime:

Falcare -9.0°
Sannicandro Garganico -4.1°
Chiancate -8.9°
Carpino -3.2°
Foresta Umbra -8.6°
Cagnano Varano -3.0°
San Marco in Lamis -7.2°
Vieste -2.0°
Monte Sant’Angelo -6.6°
Peschici -1.7°
San Giovanni Rotondo -5.9°
Rodi Garganico -1.1°
Vico del Gargano -5.0°

Di seguito alcune foto prese da Facebook ed altri siti che raccontano ciò che è successo.
Per Vico del Gargano, il centro abitato più colpito, sono eloquenti le immagini di confronto dal 27 al 28 febbraio:







Vico del Gargano


Ma la neve è arrivata fino al mare: anche Vieste e Mattinata e perfino le Isole Tremiti hanno visto neve con accumulo.



Neve a Vieste




Mattinata




Neve alle Isole Tremiti




Foresta Umbra - Caserma corpo forestale


Molto colpiti anche gli abitati di Ischitella e Cagnano Varano.


Ischitella


L'abitato di San GIovanni Rotondo è stato meno colpito rispetto alle località settentrionali del Promontorio, ma comunque ha visto 3 giorni di abbondanti nevicate.


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San Giovanni Rotondo - chiesa di Sant'Orsola




San Giovanni Rotondo - mandorli in fiore in Via Panoramica




San Giovanni Rotondo




San Giovanni Rotondo - accumuli eolici in Vallone Portamsus (foto Giovanni Gurgoglione)


Giuseppe D'Altilia